Gianna Nannini ha risposto a Paul McCartney dopo la polemica dell’ex Beatle con il governo italiano per i voucher: ecco le parole della rocker senese su Instagram.
Gianna Nannini risponde per le rime a Paul McCartney. Ha fatto rumore lo sfogo dell’ex Beatle il 10 giugno. L’artista ha infatti puntato il dito contro il governo italiano e i promoter per aver rimborsato i biglietti dei suoi concerti a Napoli e Lucca, annullati, tramite voucher.
Se infatti il ministro Franceschini ha in parte dato ragione all’artista britannico, la rocker senese ha voluto ‘tirare le orecchie’ alla leggenda vivente del rock, sottolineando come potesse rinviare i concerti invece di cancellarli.
Gianna Nannini risponde a Paul McCartney: il post su Instagram
Attraverso un post su social, Paul aveva attaccato il governo italiano e i promoter per il mancato rimborso dei biglietti per i suoi concerti. E sempre tramite social è arrivata la replica di Gianna Nannini, una delle nostre star più brillanti.
La rocker senese ha in particolare scritto: “Paul, caro Paul, non abbiamo bisogno di te che bacchetti l’Italia. Invece di cancellare il tuo concerto cosa ci voleva a recuperarlo come facciamo noi e come fanno tanti artisti internazionali? La musica va aiutata in questo momento recuperando le date, non cancellandole“.
L’ultima parte del messaggio è però conciliatoria: “Ti aspettiamo Paul, vogliamo il tuo concerto“. Arriverà una controreplica da parte dell’ex Beatle?
Di seguito il post dell’artista di Amore gigante:
Paul McCartney e i voucher: la polemica dell’artista
Intervistata ai microfoni di Radio Italia, la cantante ha comunque chiarito di non aver voluto sollevare una polemica con Paul, ma di aver solo voluto sottolineare come la musica dal vivo abbia bisogno di concerti, e non di cancellazioni.
Al contrario,va però aggiunto che all’estero, dove non è stata inserita alcuna clausola relativa ai voucher, sono stati molti gli artisti che hanno scelto di cancellare per il momento e poi eventualmente recuperare i live, per fare in modo proprio che ai fan fosse garantito il rimborso, visto che da qui a un anno è possibile che le persone possano non potere più assistere a un concerto, per qualunque motivo.